La statistica sulla digitalizzazione delle Piccole Medie Imprese Italiane
Nell’evoluzione digitale l’Italia presenta un’arretratezza profonda a confronto con l’Europa. Secondo l’indice internazionale che misura il livello di competenze digitali, nel 2018 l’Italia risulta quartultima fra i Paesi dell’Unione Europea, seguita da Bulgaria, Grecia e Romania. Sul piano privato, resta bassa la percentuale del regolare utilizzo di internet, difatti solo il 69% utilizza regolarmente internet. Questo dato si riflette sugli altri indicatori quali l’internet banking utilizzato solo dal 31% , lo shopping online, la partecipazione ai social network, la lettura di quotidiani online, l’ascolto della musica. Si è riscontrato un ritardo molto grave sui servizi di e-government: nel 2018, soltanto il 13% ha sottoposto moduli digitali compilati all’amministrazione. La media europea è più del doppio, tocca infatti il 30%.
La digitalizzazione delle PMI
Questo ritardo si riflette sulla digitalizzazione delle Piccole Medie Imprese Italiane. La percentuale che vende online è dell’8%, penultimi seguiti solo dalla Bulgaria, mentre in Spagna e Germania si arriva rispettivamente al 20% e al 23%. Entrando nello specifico, secondo il Centro Studi di Confindustria – che si basa sulle rilevazioni Istat – l’89% delle 67.000 piccole imprese manifatturiere sono analogiche o digitali incompiute. Questo accade perché appena un quarto dei lavoratori utilizza fogli di calcolo o elaborazione testi (o altri software d’ufficio) e il 40% dei lavoratori non è nelle condizioni di usare software, per una bassa o nulla competenza digitale. Questo gap è dovuto anche a una scarsa, non adeguata o assente istruzione sull’argomento. Le imprese non investono sulla formazione digitale sui dipendenti per motivi che vanno da un limitato budget o da un limitato numero di dipendenti. Questo forte ritardo ha un impatto negativo sul tasso di disoccupazione giovanile. La refrattarietà di molte aziende sulla digitalizzazione chiude le porte a tutti i giovani che hanno un titolo di studi nell’ambito dell’informatica. Essi faticano a trovare un impiego nelle Piccole e Medie Imprese italiane, mentre nelle aziende più grandi devono scontrarsi con un’eccessiva competitività. Fonte: https://bit.ly/2kC63iv